Il primo robot Portinaio

Il portinaio di casa un robot? Arriva in formato hi-tech

Danilo Spadaro Hi Tech

Il lavoro del portiere di condominio forse è a rischio? Sicuramente possiamo affermare che la robotica potrebbe portare alla sostituzione di alcune figure professionali anche in ambito condominiale, dato che in Italia è stato realizzato e sperimentato a Pisa il primo robot portiere e anche il robot “domestico”.

I lavori sono stati realizzati nell’ambito del progetto Robot Era, del valore complessivo di 8,7 milioni di euro, presentato al convegno sulle tecnologie al servizio dell’ambiente in cui si vive (Ambient Assisted Living), organizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna.

Il primo robot, che veste un cravattino giallo come “uniforme” ufficiale, è pensato per sorvegliare il viavai dal portone condominiale, ma svolge anche altre mansioni quali la consegna della posta, di pacchi e anche eventualmente della spesa, grazie al pratico vassoio e alle ruote di cui è dotato.

“Ci siamo dati due anni come obiettivo per un modello che possa essere prodotto su scala industriale”, ha detto il ricercatore Filippo Cavallo, co-fondatore della Co-Robotics, una spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna.

Il robot badante ha skills differenti

Lo stesso gruppo ha realizzato il prototipo del robot domestico, una specie di badante dotato di un busto di plastica che può essere modificato a seconda della funzione, come il suo “collega” portiere: entrambi parlano e obbediscono ai comandi vocali, ma in più il robot domestico ha un braccio e una mano con tre dita per afferrare e porgere oggetti, un maniglione che può aiutare chi non è in grado di camminare in modo autonomo. Il badante hi-tech è anche in grado di accorgersi se la persona che è in casa è caduta e può intrattenerla, all’occorrenza, con giochi cognitivi.

Al momento l’obiettivo è arrivare ad un costo fra i 5.000 e i 20.000 euro, per i modelli più complessi. I primi test sono stati condotti con successo in Italia, nella casa di cura San Lorenzo di Firenze e nell’ospedale INRCA di Ancona, e in Svezia, in una clinica di Orebro. L’anno scorso l’Istituto Italiano di Tecnologia aveva annunciato di essere pronto a lanciare il suo robot badante sul mercato entro 2 anni. Staremo a vedere chi ci arriverà per primo.