Cosa è la connessione VPN

Danilo Spadaro Computer Leave a Comment

Avete mai sentito parlare di Connessione VPN? La avete trovata scritta da qualche parte ed ora non riuscite a capire Cosa è la connessione VPN. Vediamo insieme oggi, con parole semplici e chiare, Cosa è la connessione VPN che troviamo in alcuni casi.

Il suo acronimo deriva dalla spiegazione intuitiva che sta per VPN in Virtual Private Network, è una rete di telecomunicazioni privata, instaurata tra soggetti che utilizzano, come infrastruttura di trasporto, un sistema di trasmissione pubblico e condiviso, come ad esempio la rete Internet.

Diciamo che è una connessione che può essere utili a tutti, a piccole e medie imprese e a chi vuole creare una connessione sicura e virtuale.

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Una VPN utilizza una connessione Internet ed è possibile collegarsi da remoto (cioè dall’esterno) alla rete informatica della propria azienda. In termini molto semplici, tramite una connessione VPN, ci si può “collegare” ad un server come se si fosse fisicamente (cavo di rete o interfaccia wireless) connessi. La connessione si svolge attraverso un tunnel “virtuale”, supportato da internet esattamente come fosse il cavo fisico abituale. In questo modo si possono utilizzare le solite risorse di rete abituali: cartelle, sistemi informatici gestionali, posta elettronica aziendale, ecc. A parte l’esempio aziendale, questo vale per qualsiasi applicazione ove sia necessaria una connessione di rete da remoto.

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Le connessioni VPN possono essere implementate attraverso i sistemi operativi comuni (Windows, Linux, Android, iOS, Mac OS, ecc.) oppure tramite software di terze parti (esempio: Cisco VPN client) che permette configurazioni più complesse e gestibili.

Generalmente una connessioni VPN comprende due parti: una interna alla rete, e quindi protetta, che preserva la trasmissione, e una meno affidabile e sicura che è quella esterna alla rete privata, ad esempio via Internet.

Per poter essere protetti, i dati scambiati sulla rete VPN devono essere incapsulati tramite un processo chiamato “tunneling”, che ha lo scopo di collocare i dati in buste digitalizzate. Il termine “tunnel” è stato scelto poiché indica uno spazio protetto creato nell’ambito della connessione al Web.
Naturalmente, le aziende e gli utenti remoti devono utilizzare programmi software specifici a ciascuna uscita del “tunnel” per poter crittografare e decrittografare i dati con lo stesso formato.

Nel modello di trasmissione viene spesso aggiunta una fase di compressione dei dati che ha lo scopo di evitare che la rete si saturi a causa dell’elevato numero di pacchetti crittografati. È necessario anche un server VPN, ossia il computer che gestisca le richieste di connessione degli utenti e dei router remoti (nel caso di sedi dislocate in altre ubicazioni).

 

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